Tomba 5
Dublin Core
Title
Tomba 5
Description
Ricostruzione di parte della camera sepolcrale della Tomba 5 con scheletri e oggetti del corredo restaurati. Apparteneva alla tipologia di tombe a camera con dromos (corridoio. Tagliata e modellata nel banco naturale di limi sabbiosi di origine lacustre, si sviluppava completamente sotto terra.
Il corridoio, con la scala che dal piano della strada antica portava alla quota della camera funeraria, 3 m più in basso, è stato indagato per una lunghezza complessiva di 2,83 m,; è presumibile, considerando il tratto di scala che si trova al di sotto della strada attuale, che, dall'ingresso fino alla camera funeraria, misurasse originariamente 4 m circa, per una lunghezza di 0,80 cm.
La camera funeraria (larghezza 2,36 m, lunghezza 2,20 m) era impostata sull'asse del corridoio; un vano centrale (larghezza 0,94 m e lunghezza 1,88 m) divideva le due banchine laterali su cui erano stati deposti i defunti. La banchina a destra di chi entrava ospitava lo scheletro di un individuo adulto di sesso femminile (30-40 anni), in posizione supina, accompagnato da sette oggetti di corredo personale: una brocca globulare, posizionata sulle tibie, tre balsamari per gli oli profumati (ampullae), vicino alla testa, e uno specchio di bronzo con due gancetti, anch'essi di bronzo, vicino ai piedi; al momento della scoperta, lo specchio conservava ancora tracce del rivestimento di legno e di stoffa e una fievole traccia del manico di legno sul piano sabbioso.
Sulla banchina di sinistra era deposto un individuo adulto di sesso maschile (40-50 anni), in posizione supina; il corredo personale era costituito da tre ampullae, sull'addome e vicino alla testa.
Nel lato di fondo della stanza, tra le due banchine, su una mensa ricavata nel banco di limi lacustri, erano appoggiati altri vasi: quattro piatti di ceramica "a vernice rossa interna", due a "vernice nera", un'olla e una brocca di ceramica "comune".
In basso, poggiati alla banchina laterale sinistra, erano posti ulteriori undici vasi, alcuni dei quali contenenti resti del pasto funebre: un grande piatto di ceramica "a vernice rossa interna", un piatto più piccolo sempre della stessa ceramica "comune", un'olletta di ceramica "a pareti sottili", un piatto di ceramica "a vernice nera".
Al defunto era associata anche una coppia di strigili di ferro, caratteristico oggetto machile, utilizzato per detergere il corpo dopo gli esercizi fisici.
Verso l'alto la camera doveva chiudersi con una sorta di cupola, ricavata anch'essa, come tutto il resto, dei limi sabbiosi; nel punto centrale era abbastanza alta da ospitare una persona in piedi. Al momento della scoperta, si conservava l'inizio della volta a circa 1 m di altezza; la parte superiore della camera era crollata, probabilmente già in età antica, riempiendo di limi sabbiosi lo spazio interno. Durante lo scavo, è stato possibile riconoscere la linea lungo la quale si era prodotto il distacco, in seguito al crollo, degli strati che si trovavano al di sopra della volta e che si erano abbassati rispetto alla stratigrafia originaria. Il crollo aveva in parte rovinato gli scheletri, sopratutto gli arti più vicini al centro della camera, e alcuni oggetti del corredo.
Alla fine del corridoio, nella parte alta, verso la superficie, erano stati ricavati due ripostigli, contenenti rispettivamente sei e nove vasi di ceramica; alcuni piatti conservavano i resti del pasto funebre.
Il ripostiglio n.5, ricollocato nella ricostruzione della tomba, aveva tre lati e il fondo tagliati nello strato naturale; il quarto lato, verso il corridoio, era chiuso probabilmente dalla tegola rinvenuta all'interno del riempimento.
Il corridoio, con la scala che dal piano della strada antica portava alla quota della camera funeraria, 3 m più in basso, è stato indagato per una lunghezza complessiva di 2,83 m,; è presumibile, considerando il tratto di scala che si trova al di sotto della strada attuale, che, dall'ingresso fino alla camera funeraria, misurasse originariamente 4 m circa, per una lunghezza di 0,80 cm.
La camera funeraria (larghezza 2,36 m, lunghezza 2,20 m) era impostata sull'asse del corridoio; un vano centrale (larghezza 0,94 m e lunghezza 1,88 m) divideva le due banchine laterali su cui erano stati deposti i defunti. La banchina a destra di chi entrava ospitava lo scheletro di un individuo adulto di sesso femminile (30-40 anni), in posizione supina, accompagnato da sette oggetti di corredo personale: una brocca globulare, posizionata sulle tibie, tre balsamari per gli oli profumati (ampullae), vicino alla testa, e uno specchio di bronzo con due gancetti, anch'essi di bronzo, vicino ai piedi; al momento della scoperta, lo specchio conservava ancora tracce del rivestimento di legno e di stoffa e una fievole traccia del manico di legno sul piano sabbioso.
Sulla banchina di sinistra era deposto un individuo adulto di sesso maschile (40-50 anni), in posizione supina; il corredo personale era costituito da tre ampullae, sull'addome e vicino alla testa.
Nel lato di fondo della stanza, tra le due banchine, su una mensa ricavata nel banco di limi lacustri, erano appoggiati altri vasi: quattro piatti di ceramica "a vernice rossa interna", due a "vernice nera", un'olla e una brocca di ceramica "comune".
In basso, poggiati alla banchina laterale sinistra, erano posti ulteriori undici vasi, alcuni dei quali contenenti resti del pasto funebre: un grande piatto di ceramica "a vernice rossa interna", un piatto più piccolo sempre della stessa ceramica "comune", un'olletta di ceramica "a pareti sottili", un piatto di ceramica "a vernice nera".
Al defunto era associata anche una coppia di strigili di ferro, caratteristico oggetto machile, utilizzato per detergere il corpo dopo gli esercizi fisici.
Verso l'alto la camera doveva chiudersi con una sorta di cupola, ricavata anch'essa, come tutto il resto, dei limi sabbiosi; nel punto centrale era abbastanza alta da ospitare una persona in piedi. Al momento della scoperta, si conservava l'inizio della volta a circa 1 m di altezza; la parte superiore della camera era crollata, probabilmente già in età antica, riempiendo di limi sabbiosi lo spazio interno. Durante lo scavo, è stato possibile riconoscere la linea lungo la quale si era prodotto il distacco, in seguito al crollo, degli strati che si trovavano al di sopra della volta e che si erano abbassati rispetto alla stratigrafia originaria. Il crollo aveva in parte rovinato gli scheletri, sopratutto gli arti più vicini al centro della camera, e alcuni oggetti del corredo.
Alla fine del corridoio, nella parte alta, verso la superficie, erano stati ricavati due ripostigli, contenenti rispettivamente sei e nove vasi di ceramica; alcuni piatti conservavano i resti del pasto funebre.
Il ripostiglio n.5, ricollocato nella ricostruzione della tomba, aveva tre lati e il fondo tagliati nello strato naturale; il quarto lato, verso il corridoio, era chiuso probabilmente dalla tegola rinvenuta all'interno del riempimento.
Contributor
Martina Frau; Antonio Manna
Rights
Comune di Collelongo; SABAPCHPE_ Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara
Type
Ricostruzione di sito archeologico e reperti archeologici originali
Coverage
Necropoli di via Mesola, Ortucchio
Collection
Citation
“Tomba 5,” Mostra Museo Archeologico Collelongo, accessed December 10, 2024, http://mostra.museoarcheologicocollelongo.it/items/show/130.